Mafalda Arnauth voce
Pedro Santos direzione musicale e fisarmonica
Bernardo Viana chitarra acustica
Pedro Viana chitarra portoghese
Fernando Júdice basso acustico
tournée italiana organizzata da Kino Music srl
Stefano Bollani l’ha voluta come ospite speciale in una puntata del suo programma televisivo, Sostiene Bollani: lei, Mafalda Arnauth, è la nuova regina del fado e anche in Italia è ormai di casa. Torna nel nostro paese per presentare il suo ultimo album, Terra da Luz, uscito nel febbraio
Terra da Luz è il settimo titolo della cantante portoghese: un disco in cui affiora ancora una volta la sua visione positiva e ottimistica sulla nostra attualità, attraverso composizioni molto personali, ispirate al Portogallo, alle idee e ai sogni della sua gente, che esplorano nuove sonorità.
“Nella mia musica”, dice Mafalda Arnauth, “non si avverte la solita attitudine fatalista della musica tradizionale portoghese. C’è fado, ma senza ovvietà. Perché io non scrivo di fantasia, mi ispiro alla vita di tutti giorni”. E le canzoni di Terra da luz sono lo specchio fedele di questa visione della musica e della vita: 11 brani in cui si colgono una sensibilità e un afflato poetico non comuni.
Il rinnovamento del fado Mafalda Arnauth lo persegue sin dal suo esordio, nel 1999, con l’album omonimo che le ha fatto conquistare una nomination come miglior interprete ai Globes d’or e il premio “voce rivelazione dell'anno” della rivista portoghese Blitz. Come risposta al successo quasi insperato di questo disco, un anno dopo l’uscita realizza il suo primo concerto nel tempio del fado: nel settembre 2000 riempie il Centro Culturale di Belem, a Lisbona. Con il secondo disco, Esta voz que me atravessa (2001), uscito simultaneamente in Portogallo e in Olanda sotto l’etichetta EMI, diviene la prima artista portoghese rappresentata internazionalmente dalla Virgin Records.
Il successo è cresciuto con i lavori successivi, fra i quali Flor de Fado (2008) e Fadas (2011), che hanno proiettato Mafalda Arnauth sulla scena europea, con ampi consensi di pubblico e critica, fino ad essere considerata, oggi, l’erede di Amália Rodrigues.
www.mafaldarnauth.com