di Fausto Paravidino
regia Fausto Paravidino
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
luci Lorenzo Carlucci
musiche Enrico Melozzi
maschere Stefano Ciammitti
con Fausto Paravidino,
e con Gianluca Bazzoli, Giuliano Comin, Giacomo Dossi, Marianna Folli, Veronika Lochmann, Emilia Piz, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella
PRODUZIONE TEATRO STABILE DI BOLZANO - CSC CENTRO SERVIZI CULTURALI
S. CHIARA TRENTO - COORDINAMENTO TEATRALE TRENTINO
giovedì 1 febbraio ore 20,30
WikiBonci
introduzione allo spettacolo a cura di Altre Velocità
sabato 3 febbraio ore 17.30
Conversando di teatro
la Compagnia incontra il pubblico
Emma è scomparsa. Nessuno sa dov’è. Di lei resta una faccia dipinta su una tela. E il mistero di una famiglia.
Fausto Paravidino, regista, attore e autore di cinema e teatro, tra le firme più rilevanti della drammaturgia italiana degli ultimi quindici anni, ha scritto per la scena il romanzo teatrale di una famiglia che va dagli anni Sessanta - quando i genitori di Emma, ragazza misteriosamente scomparsa, si incontrano - fino ai giorni nostri. Una fitta rete di relazioni tracciano l’affresco di quattro decenni di vita italiana. Il tratto pungente e affilato della scrittura di Paravidino, che modella i personaggi attraverso i dialoghi, dà vita a un racconto che parla di arte, politica, terrorismo, relazioni, ecologia e scelte. E, come un puzzle, ricostruisce lentamente il volto di una donna.
Siamo all’opening di una galleria, tra i quadri c’è un ritratto femminile. Comincia così la storia di Emma, raccontata e agita dalle persone della sua vita: la madre, il padre, il fratello, la sorella, gli amici dei genitori, il parroco, una vicina. Emma non parla perché non c’è. È scomparsa volontariamente e le persone della sua vita si chiedono perché abbia fatto come la madre quando era incinta di lei: era scomparsa, ma allora sapevano tutti dov’era, da Clara e da Giorgio, i suoi amici. Emma, invece, nessuno sa dov’è. Sanno che non ha più il profilo Facebook né il telefono e sanno che è stata avvistata in Kosovo e che ci sono due persone che ricevono notizie di lei. Sanno che sta bene. E che, prima che cali la tela, tornerà.
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